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Alice Guy Blaché, la prima regista nella storia del cinema

Possiamo considerare Alice Guy la prima regista cinematografica nella storia, anche se il suo ruolo di pioniera della settima arte non è immediatamente distinguibile, come per i suoi colleghi Georges Melies e i Fratelli Lumiere.

Il 28 dicembre 1895, quando al Salon indien du Grand Café, al nº 14 del Boulevard des Capucines di Parigi si mette in scena “un nuovo spettacolo”, Alice è impiegata come segretaria presso gli uffici della Gaumont Company. La ragazza ha soli 21 anni, è da poco orfana del padre, e vuole conquistarsi la propria indipendenza lavorando. Per questo ha studiato stenodattilografia, riuscendo così a trovare un posto di lavoro, anche se non sarà certo la dattilografia a caratterizzare la sua esistenza. La giovane età e il ruolo ricoperto presso la neonata casa di produzione cinematografica, infatti, non le impediranno di farsi valere in quello che diventerà di lì a poco il magnifico mondo della cinematografia.

Il 22 marzo del 1895 aveva partecipato insieme al suo datore di lavoro, Leon Gaumont, alla presentazione del "Cinematographe", il congegno dei fratelli Lumière che riprendeva e riproduceva la realtà in movimento. L’esibizione colpì a tal punto Alice che, a un solo anno da quell’evento, realizzò il suo primo cortometraggio: La fée aux choux 1896 (La fata dei cavoli). Si tratta di un'illustrazione animata ‒ 20 metri di pellicola per la durata di 1 minuto e 30 secondi ‒ raffigurante una donna che alleva bambini in un orto di cavoli.

Girato a Belleville, con metodi artigianali, pochi mezzi e l'aiuto di alcuni amici, il film presenta elementi di magia e venature di ironia e umorismo, caratteristiche queste comuni al lavoro di Georges Méliès e di altri pionieri del cinema fantastico francese. Questa realizzazione, e la sua produzione successiva, hanno fatto di lei la prima donna riuscita ad affermarsi quale regista e produttrice nella storia del cinema” [Cit. Francesca Vatteroni - Enciclopedia del Cinema (2003) Treccani].


Link: https://www.youtube.com/watch?v=8d7FXY6veHk


L’opera di Guy si caratterizza, tra le altre cose, per l’attenzione che rivolge ai comportamenti imposti dal genere. Nel “Les résultats du Féminisme” (1906) arriva a stravolgere la narrazione e a ribaltare gli stereotipi invertendo il ruolo occupato dagli uomini e dalle donne in società. Le conseguenze del matriarcato sono insostenibili per gli uomini costretti a stirare, cucire, mentre le loro donne fumano il sigaro, si ritrovano nei bistro a fare bisboccia, avanzando, se non bastasse, esplicite richieste sessuali ai loro partner intimiditi e oramai ridotti alla sola mansione di badanti dei loro figli. In un impeto di orgoglio gli uomini si ribelleranno all’oppressione femminile, ristabilendo un ordine che, tuttavia, è stato per sempre smascherato.



Link: https://www.youtube.com/watch?v=dQ-oB6HHttU


Nel corso della sua lunga carriera Guy realizzò più di duecento film, anche se la maggior parte, purtroppo, è andato per sempre distrutto o non più reperibile.


Link: https://www.onf.ca/film/jardin_oublie/


Sitografia:

http://www.treccani.it/enciclopedia/alice-guy_(Enciclopedia-del-Cinema)

https://it.wikipedia.org/wiki/Storia_del_cinema

https://pasionaria.it/alice-guy-la-prima-regista-femminista-e-ignorata-dalla-storia/


La Marr Bruister

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